PERCHE'
C'è un solo modo di essere sovranisti come italiani e come compagni insieme, ed è quello di arginare l’invasione dei Trattati Europei di stampo brutalmente neoliberista nella Carta Costituzionale di ispirazione, al contrario, socialdemocratica in modo avanzato.
Anzi, l’unico sovranismo da compagni italiani può essere quello di capovolgere addirittura la tendenza: dobbiamo innervare semmai l'Europa col meglio dell’Italia, cioè far vivere la nostra Costituzione nella forma e nella sostanza dell’Unione!
Questo sì vorrebbe dire essere padroni a casa nostra; intendendo per “casa nostra” naturalmente l’Europa, ed “essere padroni” il vivere anche su scala continentale i principi redatti per noi da Madri e Padri Costituenti dopo e mediante la Resistenza e la Liberazione.
Viceversa, la scelta dell’isolamento, del distacco, dell’autarchia in odio all’Unione, con questa classe dirigente politica ed economica, con i Poteri che la foraggiano e con l’opinione pubblica che la sostiene, non farebbe che abbassare i nostri residui anticorpi costituzionali contro il predominio neoliberista già in atto.
Ed è esattamente questa la strategia delle forze che, al netto di tutti i travestimenti di facciata, dal berlusconismo alla tecnocrazia, dalle larghe intese al renzismo, fino al grilloleghismo attuale, condividono lo stesso identico obiettivo profondo: smantellare ciò che resta del modello sociale europeo, del quale la Costituzione Italiana profila le conquiste più alte.
I grandi e potenti principi di democrazia sostanziale, di giustizia sociale, di progresso civile, di sviluppo culturale, e perfino di crescita sostenibile e di umanesimo praticabile, sono nella lettera e nello spirito della nostra Carta. E’ tramite la sua piena applicazione che il Popolo si fa davvero sovrano!
Ma ne aumentano le possibilità solo su scala europea, per motivi sia storici che contingenti talmente evidenti che non val la pena ricapitolarli.
Opinioni contrarie sono o cieche o interessate, da incantatori di serpenti!
Però innervare l’Europa, rialzarla cioè, col meglio che abbiamo da dare come Italia, non capiterà da sé per prodigio. Sarà il risultato di un lavoro politico lungo e faticoso, cioè di una lotta come è proprio di ogni conquista.
Un passaggio importante, benché non esaustivo, sarà il voto europeo di maggio 2019.
Sembra che manchi molto, ma non è vero.
Prepariamoci!